Scheda Tecnica:
Modello: | QUADRO LED VII |
Designer: | Jacques Adnet 1929 |
Misure: | 60 x 11 x 58h cm |
Materiale: | Ottone • Marmo bianco Carrara • Marmo nero Marquina |
Sorgente Luminosa: | LED 110/240V 8x2W 2000lm 2700K CRI>90 |
Illuminazione: | Diffusa |
Dimmerazione: | Si |
IP: | IP20 |
Made: | In Italy |
Garanzia: | 24 mesi |
Consegna: | 15/20 giorni |
QUADRO VII^ Re-EDITION 1929/2014
QUADRO LED VII è una lampada da tavolo icona della collezione Classic LCI disegnata nel 1929 da Jacques Adnet esponente di spicco del Modernismo francese e, in quegli anni, direttore de "La Compagnie des Arts Francais" in cui operarono Francois Jourdain, Charlotte Perriand e Georges Jouve.
QUADRO, da sempre a catalogo LCI, fu realizzata su decisione dell'allora direttore artistico Gilles Derain, tra i primi estimatori e studiosi dei movimenti modernisti francesi.
La suggestiva lampada da tavolo è realizzata in tubolare d'ottone con placcatura elettrolitica in Palladio o in Oro Zecchino. Il palladio è un metallo raro, di aspetto bianco-argenteo, del gruppo del platino a cui somiglia anche chimicamente, molto prezioso.
I diffusori sono realizzati in resina acrilica sabbiata. La base è in marmo nero Marquina e marmo bianco di Carrara, il cavo elettrico in tessuto nero. La lampada è dimmerabile attraverso il pulsante di accensione dotato di regolatore di intensità luminosa. Le sorgenti luminose sono al LED integrate.
Quadro è una lampada da tavolo davvero suggestiva e dal design inconfondibile e iconico che da oltre 90 anni ci parla di stile ed eleganza senza tempo.
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"...innovativo e classico; sostenitore di una tradizione che guarda verso il futuro."
JACQUES ADNET
Nato nel 1900 in Borgogna, Jaques Adnet fu un architetto e designer francese, che si autodefinì "innovativo e classico; sostenitore di una tradizione che guarda verso il futuro." Anche associato per lo più con lo stile Art Déco, l'impegno di Adnet verso principi funzionalisti e la sua propensione per forme ridotte, fanno rientrare il suo lavoro anche sotto lo stile modernista. Altri termini stilistici usati per descrivere il lavoro di Adnet sono "moderno streamline" e "macchinismo". Durante la sua vita, è stato considerato uno dei maggiori geni del design all'avanguardia.
Insieme a suo fratello gemello Jean, Adnet studia all'École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi, a partire dal 1916. Dopo la Prima guerra mondiale, all'inizio degli anni '20, i fratelli lavorano insieme per Maurice Dufrène a La Maitrise, il laboratorio dei grandi magazzini Les Galeries Lafayette. Allo stesso tempo, aprono il loro studio di design, JJ Adnet.
Nel 1927, le strade dei fratelli si dividono: Jean diventa direttore artistico a Les Galeries Lafayette; Jaques invece è responsabile del design per Süe et Mare’s Compagnie des Arts Français (CAF) - posizione che manterrà, ricevendo grandi lodi, fino al 1959.
Negli anni '30, il lavoro di Jaques assume caratteristiche sempre più moderniste, tra cui l'uso di acciaio tubolare, forme leggere, e decorazioni minimal - anche se continua ad utilizzare materiali di lusso come pelle, palissandro, ed ottone.
Nel 1948, Adnet diventa presidente de Le Salon des Artistes Décorateurs. E alla fine degli anni '40, comincia un rapporto lungo una decade con Hermès, disegnando arredamento di lusso e in pelle. Quando La Compagnie des Arts Français chiude nel 1959, Adnet diventa direttore dell'École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs.
Design di nota di Adnet includono la sua lampada Quadro VII (1929), che viene prodotta in Italia solo alla fine del XX secolo, e il suo specchio Circulaire (1950), originariamente prodotto da Hermès e ora prodotto da Gubi. I famosi progetti di interni di Adnet, creati tra la fine degli anni '40 e la fine degli anni '50, includono la restaurazione degli appartamenti privati del presidente francese Vincent Auriol al Palazzo dell'Eliseo e alcuni spazi a Chateau de Rambouillet, la casa del proprietario di Rivera Casino Frank Jay Gould, l'appartamento dell'attrice francese Alice Cocea, il quartier generale dell'UNESCO a Parigi, e una serie di transatlantici di lusso.
IL MARCHIO LUMEN CENTER ITALIA
Un grande laboratorio che persegue l'eccellenza
Lumen Center Italia nasce nel 1976 a La-Fare-les-Oliviers in Francia sotto la direzione artistica di Gilles Derain, esponente di rilievo del design contemporaneo francese e tra i primi estimatori e studiosi dell'UAM – Union des Artistes Modernes – un movimento attivo tra il 1928 e il 1958, che confluì poi nel movimento moderno internazionale, e che vide tra i suoi fondatori artisti di spicco quali Eileen Gray, Charlotte Perriand, Jacques Adnet – di cui viene prodotta la lampada Quadro del 1929 – e Pierre Chareau, a cui viene dedicata la lampada MCP (Merci Chareau Pierre) che nel 1979 ebbe un grandissimo successo commerciale ed entrò a far parte della Collezione permanente del Museo di Belle Arti di Montreal.
Da sempre prodotti in Italia da una delle aziende di illuminazione del distretto milanese, i pezzi a catalogo, dell'allora francese Lumen Center, venivano commercializzati su territorio nazionale da LUMEN CENTER ITALIA, società italiana che qualche anno dopo rileva la società francese e diventa unica proprietaria e distributrice sia a livello nazionale che internazionale.
La consolidata collaborazione con i designer francesi tra cui Jean-Michel Wilmotte, autore della celebre lampada da tavolo Washington, e la ormai nota qualità dei prodotti offerti fanno sì che l'azienda, seppur di dimensioni ridotte e a conduzione familiare, acquisti sempre più quote di mercato consolidando la propria posizione nel panorama italiano ed internazionale dell'illuminazione.
È a fine anni Novanta che si prospetta una grande svolta, quando il DMC Villa Tosca - coordinato e diretto da Augusto Grillo - entra in contatto con LUMEN CENTER ITALIA per la realizzazione del progetto di interior design e illuminazione del Royal Pines Hotel di Urawa in Giappone. Il progetto fu chiamato "Life River" e ancora oggi rappresenta l'altissima capacità tecnico-produttiva dell'azienda, nonché la capacità di realizzare con grande flessibilità progetti "tailor-made".
L'avventura del DMC Villa Tosca nel settore dell'illuminazione era però iniziata già nel 1993 in seguito ad un programma di ricerca volto ad esplorare la luce colorata che confluì poi in un workshop sperimentale che si svolse nel suggestivo convento di Greccio e vide coinvolti numerosi studiosi e progettisti. Furono proprio i due progetti "Life River" ed "Heliopolis" che nel 2000 portarono il Gruppo Villa Tosca ad acquisire LUMEN CENTER ITALIA.
Da allora, sono innumerevoli le iniziative portate avanti dall'azienda a livello internazionale come le sperimentazioni sulle sinestesi tra luce, colore e suono, sull'utilizzo di sorgenti alternative come gli OLED e gli studi sull'interazione tra luce e metabolismo umano.
LUMEN CENTER ITALIA é stata sponsor dell'illuminazione della food court del Padiglione Giappone ad Expo 2015 e illumina le importanti opere di Leonardo Da Vinci, Tiziano, Raffaello, Bruegel e Botticelli presso la Veneranda Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
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