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Lampada Storica da Tavolo Orientabile VEGA di Vetreria Vistosi, Varie Finiture - Offerta di Mondo Luce 24

Lampada di Design – Artigianato Veneto

Disponibile
699,00
860,10

Scheda Tecnica:

Collezione:
VEGA 
Modello:
LT
Designer:
Michele de Lucchi
Misure:
57 x 60 cm
Materiale:
Vetro di Murano e Metallo
Sorgente Luminosa:
G9 1×60W
Illuminazione:
Diffusa
Lampadina:
Esclusa
Dimmerazione:
Predisposta per l’installazione di un dimmer optional compatibile con lampadine dimmerabili alogene, a incandescenza e retrofit LED dimmerabili
IP:
IP20 
Made:
In Italy
Garanzia:
24 mesi
Consegna:
3/4 settimane

VEGA da Tavolo

La lampada da tavolo Vega, progettata da Michele De Lucchi per Vistosi nel 1982, è uno di quegli oggetti che ancora oggi mantengono un livello di riconoscimento elevato.

Vega è una lampada caratterizzata dall'inserimento di concetti aperti e sperimentali dell'epoca, ma sempre a partire da una base di ricerca della qualità e del rigore funzionalista necessari.

La lampada Vega da un lato risponde ai possibili bisogni funzionali con un design pulito, atemporale, essenziale, senza elementi superflui, basato sulla geometria e la conoscenza delle massime possibilità del materiale offerto dall'impresa fabbricante; dall'altro, con il colore, cerca di apportare un carattere apparentemente leggero ma molto utile a togliere solennità e a mostrare le varie possibilità di attenuare la luce in un oggetto di illuminazione decorativa realizzato in vetro di Murano.

Una creazione storica del design italiano, recentemente rivisitata in una collezione che all'originale lampada da tavolo unisce i modelli da parete e a pavimento, anche in versione LED.

La versione iniziale della lampada da tavolo, con diffusore viola o giallo, è stata realizzata per Vistosi nel 1982 ed è rimasta in catalogo fino al 1985. 

Nel 2007 Vistosi recupera per il suo catalogo una versione rivista da De Lucchi stesso e da Alberto Nason, che ne fanno una serie. Questa riedizione mostra la sua capacità di aggiornamento funzionale, estetico e tecnico: si offre in tre possibili tipologie (da tavolo, da terra e a muro); in tre versioni diverse, due in colori vivi (un insieme di giallo, verde e blu) e una in bianco neutro; e con la possibilità che la lampadina sia a incandescenza, a basso consumo o LED.


Questa adattabilità tecnica, la qualità dell'esecuzione e la flessibilità d'uso, sia a livello domestico sia in ambito lavorativo, senza che il design condizioni il carattere dello spazio, fanno della serie Vega un progetto che può essere considerato un vero e proprio classico, al di sopra dell'insieme di oggetti dell'epoca nella quale è stato realizzato il primo modello.

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​"Il bello non sta dove appare ma dove non lo si cercherebbe mai"

MICHELE DE LUCCHI

Michele De Lucchi nasce a Ferrara nel 1951 e si laurea in architettura a Firenze. Negli anni dell'architettura radicale e sperimentale è tra i protagonisti di movimenti come Cavart, Alchymia e Memphis e disegna lampade ed elementi d'arredo per le più conosciute aziende italiane ed europee.


SPERIMENTATORE DI SUCCESSO INTERNAZIONALE NEL DESIGN E NELL'ARCHITETTURA

Nel 1990 fonda Produzione Privata, una piccola impresa nel cui ambito disegna prodotti che, senza committenza, vengono realizzati impiegando tecniche e mestieri artigianali. Una selezione dei suoi oggetti è esposta nei più importanti musei d'Europa, degli Stati Uniti e del Giappone. Nel 2003 il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito un rilevante numero dei suoi lavori, poi esposti per un anno in due sale della collezione permanente. Dal 1992 al 2002 è responsabile del design Olivetti. Elabora numerose teorie personali sull'evoluzione dell'ambiente di lavoro, sviluppando progetti sperimentali per Compaq, Philips, Siemens e Vitra.

Progetta e ristruttura indimenticabili edifici per uffici, come la sede dell’Ntt in Giappone, per Deutsche Bank in Germania, per Novartis in Svizzera e in Italia per Enel, Telecom Italia, Piaggio. Collabora all’evoluzione dell’immagine, introducendo innovazione tecnica ed estetica, per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn, Enel, Poste Italiane, Telecom Italia, Banca Popolare di Lodi, Banca 121, Banca Intesa e altri istituti italiani ed esteri. Cura molti allestimenti di mostre d'arte e design e progetta edifici e allestimenti espositivi per musei, come il Museo Diocesano ad Ivrea, la Triennale di Milano, la Permanente di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino.

Nel 2009 collabora, in qualità di consulente, alla costruzione della nuova sede del Ministero degli Interni della Georgia. L’anno successivo è impegnato nella gestione della mostra sull’architettura al Decorative Arts Museum di Bordeaux e nella cura di una mostra di architettura in legno a Monaco. Recentemente ha curato la progettazione del nuovo Triennale Design Museum di New York.


RICONOSCIMENTI

Numerosi i riconoscimenti internazionali. Nel 2000 è insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal presidente Ciampi per meriti nel campo del design e dell'architettura. Nel 2001 è nominato Professore Ordinario per chiara fama presso la Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura a Venezia. Nel 2005, in occasione del ventennale della manifestazione, riceve il premio “Abitare il Tempo”, quale protagonista del design italiano degli ultimi decenni. Nel 2006 riceve la Laurea ad Honorem dalla Kingstone University, per il suo contributo alla “qualità della vita”. Lo studio aMDL S.r.l. ha sede a Milano e Roma.

IL MARCHIO VISTOSI

Da azienda artigiana a industria artigianale

Le radici di Vistosi affondano nel terreno produttivo della creatività e dell’artigianato veneziano, intrecciandosi con i fasti di una tradizione prestigiosa e senza tempo, quella del vetro. 

La sua è una storia lunga cinque secoli. Nel 1585 Vincenzo Gazzabin, compare per la prima volta nei registri dell’arte vetraria muranese e nel 1640 la famiglia Gazzabin, diventa proprietaria della fornace Al Bastian.

Il nome “Vistosi” fa la sua comparsa poco dopo, come soprannome di un erede della vetreria Gazzabin.

Nel 1791 Gio-Batta Vistosi viene nominato Gastaldo dell’Arte, capo dell’Arte dei Maestri Vetrai e rappresentante dei padroni delle fornaci muranesi.

Nel 1989 la famiglia muranese Moretti rileva il prestigioso marchio, dando vita a Vetreria Vistosi. Dal 1993 Matteo Moretti sale alla guida dell’azienda, portando avanti il fortunato binomio design-illuminazione e dando vita negli anni a collezioni che sono parte della storia del design. Giogali di Angelo Mangiarotti, Peggy, Futura e Stone di Hangar Design Group, Diadema di Romani Saccani Architetti Associati, Nodo di Pio e Tito Toso, Jube e Sata di Favaretto & Partners sono ormai icone: molte di loro molte delle quali hanno ricevuto premi anche internazionali, che rendono Vistosi riconoscibile in tutto il mondo.

Il lavoro di Vistosi è la rappresentazione della tradizione che, incontrando le nuove tecnologie, si fonde con la ricerca e l'innovazione. L'artigianato rimane tuttavia un punto cardine e di primaria importanza nonché impronta dell'intera produzione della Vetreria Vistosi.

La lavorazione artigianale del vetro, espressione dell'arte veneziana e della laguna veneta, in Vistosi prosegue il suo percorso mantenendo fede a processi appresi nel tempo attraverso una tradizione secolare. Il vetro viene così soffiato da esperti artigiani e molato a regola d'arte e con il supporto di nuove tecnologie.

LA VETRERIA

La miscela del vetro soffiato Vistosi ha caratteristiche esclusive: garantisce resistenza e brillantezza nel tempo, ma rimane il frutto di un processo artigianale. La vetreria è cuore pulsante dell'arte della soffiatura, custodita nelle mani di maestri di lungo corso che non si sottraggono alla sfida di realizzare le linee e textures sempre nuove immaginate dai disegnatori.

LA MOLATURA

Pur restando all'ombra del fascino della soffiatura artistica, è sempre di più un reparto fondamentale nella lavorazione del vetro, per la crescente necessità di precisione millimetrica in tagli e forature, di trattamenti e levigature minuziose. Nella moleria Vistosi tutte le lavorazioni sui pezzi di vetro soffiato sono oggetto di una cura rigorosa: foratura, lucidatura, rifinitura vengono effettuate da una manifattura artigianale attenta, che si avvale anche di tecnologie adattate e messe a punto sulle nuove esigenze del vetro, come i robot per il taglio water-jet.

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